Nazionale

L'Uisp per la Giornata del servizio civile universale

L'Uisp è da anni impegnata in un percorso che ogni anno coinvolge migliaia di giovani. Pesce: “E la parola pace torna viva”

 

Il 15 dicembre il nostro Paese celebra la Giornata Nazionale del Servizio civile universale, un’occasione per riconoscere il valore concreto che questa esperienza rappresenta per il Paese e per le giovani generazioni. Ogni anno migliaia di ragazze e ragazzi scelgono di dedicare tempo ed energie alle loro comunità. È una scelta semplice, ma profondamente significativa: dimostra che esiste una generazione capace di partecipare, di mettersi in gioco e di contribuire al benessere collettivo.

L'impegno dell'Uisp nel servizio civile va avanti da molti anni, anche in quanto associazione fondatrice di Arci servizio civile. Dal 17 al 19 ottobre l'Uisp ha partecipato, a Torino, al 18° Congresso Nazionale di Arci Servizio Civile: tre giornate intense di confronto, riflessione e partecipazione che hanno visto riuniti delegati, istituzioni, organizzazioni partner per discutere delle sfide e delle opportunità che attendono la più grande rete associativa italiana dedicata al servizio civile, che si concluderanno con il rinnovo degli organi dirigenti. La delegazione nazionale Uisp è stata composta da Manuela Claysset e dal presidente nazionale Tiziano Pesce: l’Uisp attualmente ha 72 sedi accreditate sul territorio nazionale.

A Torino il presidente nazionale Uisp è intervenuto per valorizzare l'importanza dell'esperienza di servizio civile nella promozione della pace nella società contemporanea: "Viviamo in un tempo in cui le guerre sono tornate al centro dell’agenda mondiale e perfino europea. La guerra non è più una lontana notizia, ma una presenza che si affaccia nei nostri discorsi, nei social, nei confini stessi dell’Europa - ha detto Tiziano Pesce - E accanto alla guerra militare, viviamo forme di conflitto che attraversano le città, le parole, i rapporti tra le persone: la guerra delle disuguaglianze, la guerra delle povertà, la guerra ambientale, la guerra culturale contro la solidarietà, le varie forme di violenza, la violenza contro le donne, le persone omosessuali, transgender. Di fronte a tutto questo, i giovani non sono indifferenti! Ma troppo spesso vengono descritti come disimpegnati o distanti, quando invece – se trovano spazi di partecipazione autentica – dimostrano di avere un desiderio fortissimo di giustizia, di senso e di comunità. A noi contribuite a superare questi stereotipi, queste maschere! Lo vediamo nelle esperienze di servizio civile, nei movimenti per il clima, nei Pride, nello sport di base, nella cooperazione, nell’impegno civico e digitale, nelle iniziative di volontariato. È lì che la parola “pace” torna viva, concreta, quotidiana".

Il 15 dicembre 1972, è il giorno in cui il Parlamento, spinto dalla mobilitazione degli obiettori di coscienza rinchiusi nelle carceri militari e dalle proteste di ampie parti della società, approvò la legge 772. Una norma che, pur con i suoi limiti, sancì per la prima volta il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio. 

Da quella svolta nacque il servizio civile, che da allora accompagna la storia del nostro Paese: prima come alternativa alla leva obbligatoria, poi — dal 2001 — come Servizio Civile Nazionale su base volontaria, e infine — dal 2017 — come Servizio Civile Universale, aperto anche ai cittadini dell’Unione Europea e agli stranieri regolarmente residenti. 

È da questa radice che prende vita, ogni 15 dicembre, la Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale, un momento di riflessione e riconoscimento che, se un tempo era celebrato dalle organizzazioni pacifiste e nonviolente, oggi vede anche la partecipazione del Parlamento e del Governo. Una giornata in cui cittadini, Istituzioni, organizzazioni del privato sociale rilanciano l’impegno di ragazze e ragazzi per il bene comune e per la pace.

Il Servizio Civile Universale è uno spazio di partecipazione attiva e di costruzione del bene comune, fondato sui principi costituzionali di solidarietà, giustizia sociale e pace. Una straordinaria occasione di cura delle comunità e di ricostruzione dei legami in un tempo di lacerazioni. Per i giovani è un’occasione di crescita personale e di partecipazione attiva al bene comune, per il gli adulti che li accompagnano in questa esperienza nelle organizzazioni di Terzo Settore e nelle Pubbliche amministrazioni è occasione di scambio intergenerazionale e di contaminazione.

“Ogni anno – afferma il presidente di ASC Nazionale, Rosario Lerro – migliaia di giovani scelgono di impegnarsi per le proprie comunità. Il loro è un impegno concreto, valore sociale che contribuisce alla costruzione di un futuro diverso. Ma anche un’opportunità di formazione civica, educazione alla pace e alla partecipazione. Il loro contributo permette alla rete di ASC APS, agli enti di accoglienza, alle organizzazioni partners di promuovere percorsi educativi e culturali diffusi e di rafforzare il tessuto democratico e sociale dei territori con azioni di solidarietà, tutela dell’ambiente, pratiche di sport sociale. Oggi più che mai il Servizio Civile Universale è una risposta alle fragilità e alle disuguaglianze che attraversano la società”. (a cura di E.F.)

Nella foto: Elena, Federico, Francesco e Michele, ragazzi e ragazze in servizio presso Uisp nazionale